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Consumi di un condizionatore: tabella e consigli su come risparmiare
I condizionatori sono diventati un elemento imprescindibile per garantire il comfort abitativo durante i mesi più caldi, ma spesso ci si domanda quanto consumino effettivamente. La loro efficienza energetica è migliorata notevolmente negli ultimi anni, grazie alle innovazioni tecnologiche e all’introduzione di modelli a basso consumo che consentono di unire prestazioni ed emissioni ridotte.
Tuttavia, per evitare sorprese sulla bolletta, è importante conoscere i consumi medi, le differenze tra le tipologie di condizionatori e le soluzioni per risparmiare energia senza rinunciare al benessere domestico.
Un condizionatore quanto consuma in media?
Il consumo di un condizionatore dipende da diversi fattori chiave, che influenzano direttamente la quantità di energia utilizzata e il costo in bolletta. Ecco i principali:
- potenza del dispositivo, espressa in BTU/h o kW, indica la capacità di raffrescamento. Maggiore è la potenza, maggiore sarà il consumo energetico, soprattutto nei modelli senza tecnologia inverter;
- classe energetica, espressa in una scala che varia da A a G, rappresenta l’efficienza del dispositivo. Un condizionatore in classe A consuma fino a circa 180 kWh annui, mentre un condizionatore in classe G consuma fino a circa 450 kWh.
- abitudini d’uso, l’utilizzo continuo a potenza massima incide fortemente sui consumi. Al contrario, l’uso moderato e la regolazione automatica tramite sistemi inverter possono ridurre il fabbisogno energetico del 20-30%;
- temperatura impostata, ogni grado di differenza rispetto alla temperatura esterna influisce sul consumo. Impostare il condizionatore a 24-26°C in estate rappresenta un buon compromesso tra comfort e risparmio energetico, evitando picchi di consumo. L’OMS raccomanda di non impostare il dispositivo con una differenza di temperatura superiore a 7-8°C rispetto all’esterno.
Tenendo conto di questi fattori, il consumo annuo stimato dipende anche dall’uso stagionale. Ad esempio, considerando un utilizzo di 500 ore all’anno, un condizionatore di classe A potrebbe consumare fino a 100 kWh/anno con un costo di circa 40€. . Al contrario, un condizionatore di classe energetica inferiore (B o C) potrebbe far lievitare il consumo a oltre 500 kWh/anno.
Il dato più rilevante riguarda la differenza tra tecnologia inverter e sistemi tradizionali: i condizionatori inverter regolano la potenza in base alla temperatura ambiente, riducendo il consumo energetico fino al 30% rispetto ai modelli on/off.
Tabella consumi condizionatore
Il consumo di un condizionatore varia in base alla potenza espressa in BTU/h, alla classe energetica e alla tecnologia utilizzata (inverter o tradizionale). La seguente tabella mostra il consumo stimato per i climatizzatori monoblocco a singolo e doppio condotto:
Classe di efficienza energetica |
Doppio condotto |
Singolo condotto |
||
EERnominale |
COPnominale |
EERnominale |
COPnominale |
|
A |
3,00 < EER |
3,40 < COP |
2,60 < EER |
3,00 < COP |
B |
3,00 = EER > 2,80 |
3,40 = COP > 3,20 |
2,60 = EER > 2,40 |
3,00 = COP > 2,80 |
C |
2,80 = EER > 2,60 |
3,20 = COP > 3,00 |
2,40 = EER > 2,20 |
2,80 = COP > 2,60 |
D |
2,60 = EER > 2,40 |
3,00 = COP > 2,60 |
2,20 = EER > 2,00 |
2,60 = COP > 2,40 |
E |
2,40 = EER > 2,20 |
2,60 = COP > 2,40 |
2,00 = EER > 1,80 |
2,40 = COP > 2,10 |
F |
2,20 = EER > 2,00 |
2,40 = COP > 2,20 |
1,80 = EER > 1,60 |
2,10 = COP > 1,80 |
G |
2,00 = EER |
2,20 = COP |
1,60 = EER |
1,80 = COP |
Al contempo è importante sottolineare che il consumo per un condizionatore che produce aria calda può variare ulteriormente come segue:
- 9.000 BTU/h (2,5 kW) – Classe A++: consumo orario medio di circa 0,7 – 1 kWh, corrispondente a un costo di 0,18 – 0,27 €/h.
- 12.000 BTU/h (3,5 kW) – Classe A++: consumo orario medio di circa 1,05 kWh, con un costo stimato di 0,24 – 0,32 €/h.
In media, quindi, il consumo del condizionatore è di circa 450 KWh all'anno.
Condizionatori a risparmio energetico: come funzionano
I condizionatori a risparmio energetico sono soluzioni tecnologicamente avanzate che riducono l’impatto ambientale garantendo bollette più leggere. Il cuore di questa efficienza risiede principalmente nella tecnologia inverter che consente di modulare la potenza del compressore in base alle necessità effettive di raffrescamento o riscaldamento.
Si tratta usualmente di climatizzatori di classe energetica A dalle linee discrete e il design moderno, disponibili in diverse dimensioni per potersi adattare alle necessità di tutti gli ambienti: sul mercato sono disponibili dai modelli a 7000 BTU fino a 18000 BTU.
È opportuno precisare che, quando si parla di potenza dei condizionatori, ad un numero più elevato di BTU corrisponde generalmente un maggior consumo energetico, poiché la capacità di raffrescamento o riscaldamento dell’apparecchio è superiore. Di conseguenza, un condizionatore da 24.000 BTU/h avrà un consumo orario più alto rispetto a uno da 9.000 BTU/h, a parità di classe energetica e tecnologia.
Tuttavia, la tecnologia inverter può mitigare questa relazione diretta tra potenza e consumo: un modello ad alta efficienza, anche con una potenza elevata (es. 18.000 BTU/h), può consumare meno rispetto a un modello tradizionale non inverter con la stessa potenza, grazie alla capacità di modulare il funzionamento del compressore e ridurre gli sprechi energetici.
I condizionatori a risparmio energetico, inoltre, sono dotati di sensori di movimento e funzioni smart, che ottimizzano il funzionamento in base alla presenza di persone nell’ambiente, migliorando ulteriormente l’efficienza.
Un’altra caratteristica fondamentale dei condizionatori a risparmio energetico è l’impiego di gas refrigeranti ecologici, come l’R32, che hanno un potenziale di riscaldamento globale (GWP) inferiore rispetto ai refrigeranti tradizionali, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra.
Incentivi: Detrazione Fiscale o Conto Termico?
Per l’acquisto di un nuovo climatizzatore la Legge di Bilancio 2025 ha previsto la possibilità di beneficiare delle detrazioni fiscali fino al 50% in 10 anni; è possibile richiedere la detrazione direttamente nella dichiarazione dei redditi tramite l’indicazione, nel modello 730, delle spese sostenute che permetteranno di scontare le quote Irpef.
Per ottenere questo tipo di incentivo è obbligatorio pagare con bonifico parlante.
Secondo il DM 16 febbraio 2016, sono incentivabili gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione in pompa di calore; non è incentivabile la sostituzione di Condizionatori che prevedono la sola modalità di raffrescamento. Il valore dell’incentivo Conto Termico riconosciuto dal GSE può variare, fino ad un massimo del 65% rispetto all’ammontare totale, in funzione della prestazione del nuovo climatizzatore e della zona climatica del cliente. Il valore dell’incentivo può essere ceduto alla ditta che effettua l’intervento, tramite mandato irrevocabile all’incasso, beneficiando, in questo modo, di uno sconto immediato sul prezzo di acquisto.
Possibilità, in alternativa, di recuperare in 10 anni fino al 50% del prezzo totale dell’offerta grazie alle detrazioni fiscali previste dalla normativa vigente.