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ClimatizzatoreCambio della caldaia: tutto su detrazioni e incentivi statali
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Cambio della caldaia: tutto su detrazioni e incentivi statali
La sostituzione della caldaia è un intervento piuttosto costoso; anche se in genere è possibile ammortizzarlo entro qualche anno grazie al risparmio energetico che offre, comunque viene fatto solo poche volte nella vita.
Per fortuna, esistono molti incentivi e detrazioni statali per cambiare la caldaia, di cui il contribuente può usufruire in base a determinate condizioni. Vediamoli più nel dettaglio in questa guida alle agevolazioni fiscali sul cambio della caldaia.
Quali incentivi sono previsti per il cambio della caldaia?
Chi vuole cambiare la caldaia può beneficiare del cosiddetto ecobonus, nella sua versione di bonus caldaia. Si tratta di una forma di detrazione fiscale che coinvolge, oltre alla sostituzione della caldaia, anche tante altre tipologie di intervento di riqualificazione energetica o efficientamento energetico, sia per le abitazioni singole che per i condomini e gli appartamenti, ma anche per aziende, imprese, uffici e negozi, anche senza ristrutturazione connessa.
Lo scopo dell’ecobonus è duplice: da un lato rilanciare gli investimenti nel settore del patrimonio edilizio offrendo un recupero dei costi detraibili, e dall’alto spingere in direzione di una scelta energetica più ecologica sul piano termico per le famiglie e le imprese. Nel complesso, i risultati iniziali dell’esperimento, qualche anno fa, sono stati incoraggianti, ed è per questo che le proroghe si sono succedute nel corso degli anni recenti.
L’importo dell’ecobonus 2020 è variabile in base a condizioni stabilite dalla legge di bilancio 2019 e successivamente oggetto di proroga via via, l’ultima volta dal cosiddetto decreto rilancio; le agevolazioni possono essere richieste per percentuali che vanno dal 50% al 110% del totale dei costi e delle spese.
Hanno diritto all’ecobonus tutti i cittadini contribuenti dotati di reddito, sia residenti che non residenti nell’immobile in questione (su cui però devono avere titolo). Sono inclusi quindi gli enti pubblici o privati non commerciali, le società di persone, le società di capitali, gli istituti autonomi case popolari, le associazioni di professionisti e soprattutto le persone fisiche (tanto i proprietari quanto gli inquilini o affittuari).
Il bonus caldaie, in quanto ecobonus, è erogato principalmente tramite detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, come detrazione Irpef o Ires (se si tratta, rispettivamente, di persone fisiche o di società) divisa in 10 quote annuali del medesimo importo. Forme di erogazione alternative sono previste dalla legge, per esempio lo sconto in fattura (se erogato dalla ditta che esegue i lavori) oppure il credito d’imposta con conseguente cessione del credito a banche, istituti di credito e simili.
Quant’è il bonus per il cambio della caldaia?
La detrazione prevista per la sostituzione della caldaia può variare a seconda dei requisiti relativi al tipo di caldaia, ossia:
- è prevista una detrazione al 50% per la sostituzione degli impianti di riscaldamento, climatizzazione e produzione acqua calda sanitaria con una caldaia a condensazione di classe energetica A o superiore, oppure con delle caldaie alimentate a biomassa;
- la detrazione sale al 65% per chi sostituisce gli impianti con una caldaia a condensazione di classe energetica A o superiore, attrezzata con un sistema di termoregolazione ci classe V, VI o VIII, cioè un particolare sistema atto a ridurre i consumi e gli sprechi legati al riscaldamento, grazie a valvole termostatiche, sensori e sistemi smart.
Si ricorda che, assieme a queste, è possibile chiedere anche le altre detrazioni dell’ecobonus, come quella al 50% per sostituzione degli infissi e dei serramenti o l’installazione di schermature solari, o quella al 65% per installare pompe di calore, fotovoltaico o sistemi ibridi con caldaia a condensazione avanzata e pompa di calore.
Quale che sia la detrazione, essa è garantita per una spesa complessiva fino a 30.000€, relativa a tutte le tipologie di costi per i lavori: costo di intervento e sopralluogo, smaltimento dell’impianto vecchio, acquisto della nuova caldaia a condensazione, installazione, trasporto, progetto ecc.
Anche il bonus caldaia, come in generale l’ecobonus, può essere richiesto anche per il condominio fino al termine del 2021, trattandosi di un intervento di miglioramento dell’efficienza energetica su parti comuni di edifici. In questo caso i bonus possono salire fino all’80% o 85% se, assieme alla sostituzione delle caldaie, sono previsti anche interventi per la riduzione del rischio sismico (potendo accedere e ottenere così il cosiddetto sismabonus).
Incentivi caldaie: come si richiedono
Per richiedere gli incentivi relativi alla sostituzione della caldaia è necessario inviare apposita comunicazione all’ENEA, l’Agenzia nazionale per la nuova tecnologia, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, attraverso:
- il sito internet di ENEA, attraverso l’apposita sezione, per tutti i lavori ordinari. Si ricorda che, presso lo stesso sito, è possibile anche trovare molta della modulistica utile per la domanda di ecobonus, più le linee guida ENEA, ricche di informazioni di dettaglio specifiche per i singoli casi;
- una raccomandata con ricevuta di ritorno, inviata alla sede romana di ENEA, per tutti i lavori che non possono essere descritti nel form del sito in quanto particolarmente complessi.
In entrambi i casi la richiesta deve essere inviata entro 90 giorni dalla fine dei lavori, data oltre la quale non sarà più accettata.
Alla richiesta, sia online che tramite raccomandata, è necessario allegare i documenti richiesti, che vanno anche conservati in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle entrate e degli organismi preposti. La documentazione comprende:
- la scheda informativa dell’intervento, con tutte le informazioni sui lavori, sulla casa (o sull’immobile), sulla ditta esecutrice, sul cliente (codice fiscale e dati personali), sulla caldaia scelta e sul risultato in termini di risparmio energetico;
- la certificazione del produttore relativa all’impianto installato e ai suoi aspetti sul piano tecnico, che sostituisce la certificazione delle caratteristiche di risparmio energetico;
- l’APE (attestato di prestazione energetica) dell’edificio oggetto di lavori, che ne testimoni il miglioramento complessivo in quanto a valori energetici;
- le ricevute del pagamento effettuato e le relative fatture.
Mentre i privati con partita IVA possono scegliere più metodi di pagamento diversi, per i privati privi di partita IVA i pagamenti vanno effettuati sempre con bonifico parlante, ossia un bonifico bancario o postale che riporti nella causale sia i nomi del fornitore e del contribuente stesso, sia gli estremi di legge per i quali si fa richiesta dell’erogazione del bonus.
Si raccomanda comunque di compilare la richiesta in modo corretto: trattandosi della gestione di diversi documenti, anche piuttosto complessi, è consigliabile seguire con scrupolo tutti i consigli e i suggerimenti di ENEA, e se necessario chiedere un aiuto da parte di un esperto, magari anche lo stesso tecnico specializzato che si occuperà della caldaia.
Cambio della caldaia: quanto costa?
Per poter usufruire dell’ecobonus caldaia è necessario acquistare una caldaia a condensazione di classe A o superiore. Ma quanto costa una caldaia di questo tipo?
Tutto dipende dalle sue caratteristiche tecniche: dimensione, potenza, volume… Il prezzo medio potrebbe essere attorno ai 500-700€, ma in base agli optional e alle ulteriori capacità può arrivare anche a diverse migliaia di euro. E il totale sale di molto se si parla di una sostituzione dell’impianto per uno o più condomini.
Ma non dimentichiamo che è possibile rientrare nei costi nel giro di qualche anno, sicuramente meno di quanto si crede in genere. Questo per diversi motivi:
- innanzitutto, le nuove caldaie a condensazione, rispetto alla media di quelle installate nelle case degli italiani, garantiscono un risparmio in bolletta anche notevole, tra il 15 e il 25% del totale a seconda del modello;
- come abbiamo detto, esistono anche le detrazioni statali. Sfruttando l’ecobonus al 50% è possibile già installare una caldaia praticamente a metà prezzo, anche meno se si adotta un sistema ibrido o più avanzato con bonus al 65%. Il bonus caldaie include anche tutti i costi accessori, come l’installazione e lo smaltimento della vecchia caldaia, che spesso incidono pesantemente sul totale (si parla di diverse centinaia di euro);
- una caldaia a condensazione moderna dura molti anni, soprattutto se si seguono accuratamente le regole della corretta manutenzione, come previsto dalla normativa vigente e, se possibile, anche di più. In particolare, la vita minima prevista è di circa 10 anni, ma se ben tenuta e dotata degli opportuni accorgimenti tecnici una caldaia moderna può resistere anche 15, 20 anni e anche di più;
- ci sono diversi servizi offerti dai fornitori di gas sul mercato libero. Grazie ad alcune offerte particolari, è possibile selezionare tra i servizi a scelta anche quelli che garantiscono una cura periodica della caldaia, con pronto intervento, manutenzione straordinaria e ordinaria, pulizia e controlli di sicurezza.
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