Spesso i titolari di un servizio di fornitura dell’energia elettrica devono comunicare al proprio fornitore un’autolettura con la quale verranno calcolati i consumi da fatturare in bolletta.

Perché si esegue questa operazione? In quali casi è utile e in quali no? Tutte le risposte in merito saranno descritte in questa semplice guida alla lettura del contatore della luce.

Quando si parla di autolettura della luce, si intende una modalità di lettura dei contatori della luce effettuata direttamente dal cliente finale sul proprio contatore (che può essere il contatore domestico, il contatore nei condomini, o anche il contatore di aziende e imprese).

La lettura del contatore, in generale, è una procedura attraverso la quale si può individuare l’informazione relativa al consumo registrato dal contatore fin dal momento dell’installazione.    

Spesso si fa confusione con i termini, ma l’autolettura è fondamentalmente diversa da altre tipologie di lettura del contatore, ossia:

• la lettura stimata dal fornitore, che non indica l’effettiva lettura presente sul contato ma, come dice il nome, è una stima dei consumi effettuata dal fornitore in base a determinati criteri e parametri (p. es. i consumi effettivi precedenti o, in assenza di questi, il numero di membri del nucleo familiare, la dimensione dell’abitazione o dell’impresa, il tipo di attività, la media dei consumi ecc.). Lo scopo di questa tipologia di lettura del periodo corrente è quello di garantire al cliente una fatturazione il più possibile adeguata e conforme ai consumi reali anche in mancanza di una lettura reale, per poi adeguare i costi dei consumi presunti con quelli effettivi attraverso la bolletta di conguaglio, nel momento in cui il fornitore avrà la disponibilità di una lettura reale;
• la lettura effettuata tramite un letturista, ossia un tecnico autorizzato e specializzato inviato dalla società di distribuzione locale competente sul territorio nazionale. I tentativi di lettura secondo questa modalità vengono effettuati tre volte l’anno per contatori con potenze fino ai 16,5 kW (la quasi totalità delle utenze domestiche) e una volta al mese per i contatori con potenze superiori ai 16,6 kW (solitamente, utenze aziendali). . Essa ha lo scopo di dare al fornitore almeno una lettura corretta e garantita per stilare la bolletta di conguaglio. È una forma di lettura in via di sostituzione, a causa dell’avanzamento delle nuove tecnologie dei contatori;
• la telelettura, o lettura da remoto. È una lettura a distanza, che il distributore può effettuare solo sui contatori di ultima generazione.      Tali dispositivi sono infatti dotati di funzionalità di gestione più avanzata, il “telecontrollo”: il distributore può cioè verificare i consumi dell’utente (nel rispetto del trattamento dei dati personali), nonché effettuare operazioni di verifica e manutenzione sul contatore. In questo modo la lettura presenta diversi vantaggi: può essere effettuata senza il letturista, e il cliente può evitare di comunicare l’autolettura, dal momento che la lettura dei consumi reali sarà sempre inviata al fornitore e aggiornata costantemente.

Per effettuare un’autolettura dell’energia elettrica (in maniera analoga a quanto avviene per il gas naturale), è necessario seguire in autonomia pochi semplici passaggi, allo scopo di individuare la cifra corretta che designa il consumo complessivo registrato dal contatore.

La procedura è distinta a seconda della tipologia di contatore installato. Se il consumatore ha ancora in casa un vecchio contatore meccanico, ossia quello privo di display digitale e di funzionalità smart, dovrà semplicemente osservare i rulli che si trovano sulla parte frontale del dispositivo.

Sui contatori tradizionali sono presenti infatti due rulli: il secondo è rosso e indica i decimali, mentre il primo è nero e indica i numeri interi, ossia le cifre prima della virgola: è quest’ultimo il dato che interessa per l’autolettura, che va trascritto e comunicato al fornitore. I numeri dopo la virgola, invece, devono essere tralasciati.

Qualora invece il cliente abbia già installato in casa o nel luogo di lavoro un moderno contatore elettronico, dovrà effettuare un semplice passaggio in più, cioè la pressione del pulsante di lettura, che si trova sulla parte frontale del dispositivo, solitamente posto a destra del display.

Attraverso il pulsante di lettura è possibile visualizzare sul display il dato dei consumi in fascia monoraria (in genere è sufficiente premere il pulsante una volta soltanto): con più pressioni si possono anche visualizzare gli altri dati, ma uno dei primi dovrebbe essere proprio quello dei consumi complessivi. Anche in questo caso, bisogna considerare solo le cifre intere, a sinistra della virgola.

Quando il cliente avrà visualizzato il numero relativo ai consumi di energia elettrica in kWh, basterà trascriverlo e darne comunicazione al proprio fornitore, attraverso i contatti e le modalità indicati e secondo i tempi specificati nella bolletta (solo se, naturalmente, il contatore è meccanico e l’autolettura è richiesta).

Se l’autolettura è fatta indipendentemente dalla necessità di inviarla al fornitore, può essere confrontata dal cliente con i consumi relativi ai mesi precedenti, per conoscere e controllare le proprie abitudini domestiche o di impresa, puntando al risparmio energetico. Può anche utilizzare il dato per una verifica della differenza tra consumi (in caso di forte discostamento), dell’importo totale e della correttezza dei numeri che il fornitore fatturerà.

Se il cliente ha un contratto con il settore di maggior tutela, quando comunica l’autolettura in base alle modalità prescritte, l’autolettura deve essere utilizzata dal fornitore obbligatoriamente per la fatturazione, a meno che essa non risulti eccessivamente diversa dai parametri usuali (soprattutto rispetto ai consumi precedenti) oppure che non sia già attivo il servizio di telelettura.

Ciò accade, in genere, anche nel mercato libero; in quel caso, tuttavia, le condizioni contrattuali potrebbero riportare clausole che regolano ulteriormente l’utilizzo della lettura della luce del cliente. L’utilizzo delle autoletture, in ogni caso, è regolato da ARERA (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).

Nel caso in cui il cliente non effettui l'autolettura, non incorre in nessuna violazione, in quanto non vige l’obbligo di utilizzare tale pratica. Risulta chiaro però che, nel caso in cui il fornitore non disponga di dati reali, effettuerà il calcolo dei consumi fatturati in bolletta utilizzando delle letture stimate, e il conguaglio di fine periodo potrebbe risultare elevato.

Può poi capitare che la lettura del contatore non sia effettuata nemmeno da parte del distributore per motivi di inaccessibilità, ossia se il contatore si trova in una posizione tale da impedirvi l’accesso a meno che non sia presente anche il cliente, il quale però non è in casa o in sede al momento della visita del letturista. In questi casi, quest’ultimo è tenuto a lasciare un avviso da parte del distributore, in cui invita il cliente a contattare il venditore e mandare l’autolettura; in seguito, il letturista effettua due ulteriori tentativi di lettura presso il cliente entro il mese successivo o in un periodo di tempo prossimo, possibilmente in diverse fasce orarie o prendendo un appuntamento per venire incontro alle esigenze personali.

Se per qualsiasi altro motivo non fosse in ogni caso possibile rilevare una lettura o un’autolettura, il distributore effettua una stima e la invia al fornitore. La stima si deve basare sullo storico dei consumi precedenti, ma anche sul profilo di consumo standard, una valutazione basata sulla stagionalità e sui consumi tipo del cliente. Se si tratta di un nuovo cliente, per il quale il distributore non ha a disposizione dati storici, la stima si baserà soltanto sulle informazioni e sui dati che il cliente ha fornito in fase di sottoscrizione del contratto (es. numero dei membri della famiglia, tipo di utilizzo dell’energia ecc.)   

In questi casi il fornitore fattura sulla base della stima ottenuta in coordinamento col distributore, includendo eventuali agevolazioni e bonus spettanti, e costi fissi come il canone RAI. Il cliente deve essere avvisato di ciò mediante un’informativa nella bolletta (o con un’apposita comunicazione nel mercato libero); egli deve inoltre conoscere le cause per le quali le letture non sono state effettuate.

Come comunicare l’autolettura al fornitore? Occorre utilizzare i canali di contatto messi a disposizione, indicati secondo la normativa nella prima pagina in bolletta.

È molto frequente che il venditore utilizzi un risponditore automatico a cui comunicare il dato via telefono. In altri casi si può utilizzare il numero verde del servizio clienti o, in alcuni casi, procedere online tramite mail, app o area clienti sul sito internet.

Alcuni fornitori sfruttano anche gli sms, il fax da rete fissa e il servizio agli sportelli, ma non è richiesta particolare modulistica. È fondamentale seguire sempre le istruzioni fornite in bolletta per effettuare la comunicazione.

Tra le altre cose, bisogna inoltre indicare i necessari dati identificativi del cliente e della fornitura, gli stessi indicati per altre operazioni del servizio elettrico (es. subentro, richiesta di rimborso, cambio tariffa o tipologia di contratto, reclami e servizio di conciliazione…), tra cui nome, cognome, codice fiscale, partita IVA, codice POD, codice cliente o numero cliente ecc. Spesso, come nel caso di invio di SMS, possono essere richiesti solamente il codice POD o il codice PDR e la lettura.