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Come si ripartisce la bolletta condominiale
La ripartizione delle spese della bolletta condominiale è una questione centrale nella gestione di un condominio e che spesso può generare discussioni.
Questi costi comprendono quanto si è dovuto sostenere per la fornitura dell’energia elettrica per l'illuminazione delle scale e delle aree comuni, l'acqua e il riscaldamento. La legge italiana, specificamente l'art. 1123 del Codice Civile, stabilisce che tali spese devono essere suddivise tra i condomini in base ai millesimi di proprietà, salvo diversa convenzione approvata all'unanimità dall'assemblea condominiale.
Un esempio concreto di ripartizione può essere illustrato con il caso della bolletta dell'acqua. Supponiamo che in un condominio di 10 appartamenti il consumo totale sia di 1000 metri cubi per un costo complessivo di 700 euro. La ripartizione della spesa avviene proporzionalmente al consumo di ciascun appartamento. Se l'appartamento 1 consuma 60 metri cubi, il calcolo sarà: (700 € / 1000 mc) * 60 mc = 42 €. Invece, per l'appartamento 2 che consuma 100 metri cubi, la spesa sarà: (700 € / 1000 mc) * 100 mc = 70 €.
Per quanto riguarda l'illuminazione delle scale, le spese vengono suddivise seguendo un doppio criterio: metà della spesa è ripartita in base all'altezza di ciascun piano dal suolo, e l'altra metà in base ai millesimi di proprietà. Questo significa che un appartamento al piano terra contribuirà meno rispetto a uno situato all'ultimo piano, in proporzione all'uso potenziale delle scale.
Nel caso degli edifici con più scale, le spese per la pulizia e l'illuminazione delle trombe delle scale sono sostenute solo dai condomini che ne usufruiscono: anche in questo caso, comunque, un'assemblea condominiale può deliberare la ripartizione delle spese in modo diverso, ma solo se approvata all'unanimità.
Questo sistema di ripartizione delle spese condominiali mira a garantire equità e trasparenza, adattandosi alle specifiche esigenze e utilizzi di ciascun condomino, promuovendo una gestione condominiale efficiente e condivisa.
Cosa comprendono le spese condominiali
Le spese condominiali vengono tradizionalmente suddivise in ordinarie e straordinarie. Le prime includono tutti i costi ricorrenti necessari per il normale funzionamento del condominio. Tra queste troviamo i costi per l'energia elettrica delle aree comuni, l'acqua, il gas, la pulizia e la manutenzione delle aree comuni come scale, ascensori e cortili. Rientrano in questa categoria anche le spese per l'amministrazione condominiale, l'assicurazione dell'edificio e la gestione dei rifiuti.
Le spese straordinarie, invece, sono legate a interventi non ricorrenti e di maggiore entità, come le opere di ristrutturazione e manutenzione straordinaria. Esempi tipici includono il rifacimento del tetto o della facciata, la sostituzione di impianti centralizzati come la caldaia, la riparazione delle fognature, e la ristrutturazione di balconi e facciate. Queste spese richiedono generalmente l'approvazione dell'assemblea condominiale che può deliberare a favore o meno di una proposta che prevede la necessità di un esborso ulteriore.
La ripartizione delle spese avviene principalmente secondo i millesimi di proprietà che rappresentano la quota di ciascun condomino rispetto al valore totale dell'edificio. Le tabelle millesimali sono infatti lo strumento utilizzato per determinare la quota di partecipazione di ciascun condomino alle spese comuni. Queste tabelle tengono conto di vari fattori, come la superficie, l'ubicazione e l'uso effettivo delle unità immobiliari.
È importante sottolineare che, oltre alle spese ordinarie e straordinarie, le spese condominiali possono comprendere anche il fondo di riserva che viene periodicamente costituito e rifornito per far fronte a spese impreviste o per finanziare interventi di manutenzione straordinaria. Si tratta di un tesoretto che viene alimentato dalle quote annuali versate dai condomini e può essere utilizzato solo per le finalità previste dalla Legge e previo assenso tra i condomini.
Spese condominiali: cosa comprendono e come si ripartiscono
Le spese condominiali sono una componente essenziale nella gestione delle parti comuni di un edificio: data questa loro funzione, includono i costi necessari per il mantenimento, la gestione e l'amministrazione delle aree condivise. Le spese condominiali si suddividono in ordinarie, che coprono interventi ricorrenti come la pulizia e la manutenzione delle aree comuni, l'energia elettrica, l'acqua e il gas, e straordinarie, che riguardano lavori di ristrutturazione o manutenzione non frequenti come il rifacimento del tetto o la sostituzione della caldaia.
La ripartizione delle spese condominiali avviene principalmente in base ai millesimi di proprietà di ciascun condomino, che rappresentano la quota di proprietà su tutto l'edificio. Tuttavia, per alcune spese, come quelle relative a parti comuni utilizzate in modo diverso dai vari condomini, la ripartizione può essere fatta in base all'uso effettivo
Come si calcolano le spese condominiali
Il calcolo delle spese condominiali è un processo complesso che tiene conto di diversi fattori e segue specifiche normative tenendo conto che devono includere tutte le spese necessarie per il mantenimento, la gestione e l'amministrazione delle parti comuni dell'edificio. Per determinare la quota di ciascun condomino, si utilizzano principalmente le tabelle millesimali, che rappresentano la quota di proprietà di ciascun condomino rispetto all'intero edificio.
In alcuni casi coloro che detengono una quota significativa di millesimi all’interno del condominio possono andare incontro a spese condominiali particolarmente onerose: di conseguenza, è possibile richiedere la rateizzazione degli importi che, una volta concessa dall'amministratore di condominio, consente di corrispondere quanto dovuto in più tranche di pagamento.