Quando si acquista una casa per le vacanze, si affitta un ufficio in un condominio di recente costruzione, o si è proprietari di un’impresa, può capitare di dover installare il contatore della luce dal momento che manca e che, quindi, non è possibile l’erogazione dell’energia elettrica.

Ma quanto costa un contatore della luce? Come si fa la richiesta? Di seguito vengono riportate tutte le risposte nella guida all’installazione del contatore luce.

La prima cosa da dire è che, tecnicamente, il contatore della luce non costa nulla al cliente finale. Tutti i contatori, infatti, sono di proprietà delle società di distribuzione competenti del territorio, che li forniscono in comodato d’uso agli utenti.

Perciò, gli utenti non sono proprietari del contatore dell’energia elettrica (come anche di quello del gas naturale). Questo comporta due cose:

• gli utenti devono avere cura degli impianti della luce e dei contatori installati nelle loro case e nelle loro imprese, dal momento che ogni guasto viene addebitato a loro (a meno che, naturalmente, il malfunzionamento non sia dovuto a un difetto di fabbrica);
• per lo stesso motivo, la sostituzione dei contatori è gratuita per il cliente, se rientra nel piano di sostituzione dei vecchi contatori meccanici con quelli moderni elettronici.

A questo riguardo, si ricorda che il progetto di sostituzione, secondo le direttive di ARERA (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), coinvolge tutte le società di distribuzione competenti per territorio in tutta Italia e prevede l’installazione dei contatori di seconda generazione, o smart meter, in ogni abitazione (o azienda, impresa ecc.) entro i prossimi 10 anni circa.

Di conseguenza, quando si parla di “costo del contatore della luce”, si intende in genere il costo di allacciamento alla rete elettrica.

L’operazione di allacciamento, o allaccio, comprende infatti l’installazione di un nuovo contatore in un edificio presso il quale non era presente (per esempio in un palazzo di nuova costruzione), con la preventiva posa di tutto l’impianto di collegamento con la rete elettrica.

Per conoscere il costo dell’allacciamento bisogna ricordare che quest’ultimo può essere temporaneo (della durata massima di 12 mesi, rinnovabile una sola volta per un periodo di pari durata) o permanente.

In caso di allacciamento temporaneo, se non prolungato, si applica il pagamento di una quota forfettaria; altrimenti, si applica un contributo standard e una quota per ogni successiva connessione. Il costo complessivo di gestione è pari a circa 55,00 €.

Nei casi di allacciamento permanente, invece, si applicano: una quota fissa di circa 27,00 €; una quota potenza, pari a circa 70,00 € e calcolata sulla base della potenza disponibile richiesta al momento della domanda di allaccio; e una quota distanza, che parte da un minimo di 185,00 € fino ad arrivare ad alcune centinaia di euro, a seconda della distanza tra la cabina di riferimento e il punto di attivazione della nuova utenza.

In conclusione, un allacciamento permanente può costare un minimo di circa 400,00 €, ma può anche salire di molto per allacciamenti particolari.

Dopo che sarà stata inviata la richiesta, occorrerà attendere le tempistiche previste indipendentemente dal tipo di contatore. Queste comprendono:

• massimo 2 giorni lavorativi perché il fornitore trasmetta la richiesta al distributore;
• 20 giorni lavorativi perché il distributore, dopo aver mandato il tecnico a effettuare il sopralluogo necessario a valutare l’entità dei lavori da eseguire presso il cliente, faccia avere a quest’ultimo il preventivo. La durata del preventivo è di 6      mesi dal momento della avvenuta ricezione e include tutte le informazioni utili per valutare e accogliere l’offerta del distributore. A questo punto, non appena il cliente avrà accettato il preventivo, si può procedere con il passaggio successivo;
• 10 giorni lavorativi nel caso di lavori semplici (o 50 giorni lavorativi nel caso di lavori complessi), a far data dal momento in cui il cliente ha accettato il preventivo presentato, per eseguire materialmente i lavori previsti.

Complessivamente, quindi, i tempi dell’allaccio possono variare da un minimo di una settimana fino anche a tre mesi, a seconda della disponibilità della società di distribuzione e dei suoi incaricati, ma anche della difficoltà dei lavori stessi.

Se infatti per eseguire l’allacciamento sono richiesti interventi di particolare complessità, vi possono essere dei ritardi sia nella presentazione del preventivo e nella fase di sopralluogo, sia ovviamente durante l’esecuzione dei lavori.

Le procedure necessarie per l’installazione del contatore e di collegamento alla rete locale seguono le procedure precedentemente delineate, ossia:

• in primo luogo, la domanda scritta da parte del cliente, presentata secondo le modalità descritte;
• successivamente,  l’eventuale trasmissione della domanda al distributore da parte del fornitore, se il cliente l’ha inviata a quest’ultimo;
• in seguito, vi è ilsopralluogo del distributore nella fascia oraria dell’appuntamento, allo scopo di prevedere in linea di massima quali saranno i lavori da eseguire, a meno che quest’ultimo non disponga già di tutti gli elementi necessari per procedere con l’esecuzione del lavoro. In tal caso, il distributore potrà eseguire l’allaccio senza emettere un preventivo;
• al sopralluogo segue la presentazione del preventivo al cliente, in cui la ditta che eseguirà i lavori illustra, a garanzia di trasparenza e accessibilità, tutti i dati necessari all’utente, dai dati di rintracciabilità della richiesta di allaccio a tempi e costi totali dello svolgimento dei lavori;
• avvenuta l’accettazione, ha luogo l’intervento di allaccio, secondo i tempi prestabiliti. I lavori possono essere eseguiti solo se viene appurata la sicurezza dell’operazione e la mancanza di rischi per la continuità dell’attività di produzione e il funzionamento della rete di distribuzione, conformemente alla normativa. In caso contrario, il distributore presenta al cliente un motivato rifiuto di esecuzione;
• al termine dei lavori, avviene l’attivazione della fornitura della luce. Il cliente potrà procedere alla sottoscrizione del contratto, passare dal mercato di maggior tutela al mercato libero o viceversa, ricevere la bolletta, richiedere una voltura, fare l’autolettura e la verifica del consumo e altro ancora.

Nel considerare i costi relativi al contatore dell’energia elettrica, può risultare utile conoscere la spesa relativa a un'eventuale richiesta di variazione della potenza.

La potenza del contatore incide sui costi in bolletta ed è importante valutarla in base all’effettivo fabbisogno energetico della propria abitazione o impresa, per evitare spiacevoli interruzioni di corrente. Per aumentarla, il cliente finale deve risarcire il venditore dei costi a quest’ultimo addebitati dal distributore, ossia:

• una quota fissa di circa 25,00 € per le utenze in bassa tensione (fino al 31 dicembre 2023, il pagamento di questo contributo non è dovuto per le utenze domestiche);

• un contributo variabile per ogni kW di potenza aggiuntiva richiesta, di circa 70,00 € per kW per le utenze in bassa tensione, e di 55,00 € circa per le utenze domestiche, se il nuovo livello di potenza disponibile non è superiore a 6 kW.

Se si richiede invece una diminuzione della potenza del contatore, il distributore addebiterà al venditore soltanto il contributo fisso.

I clienti con un contratto relativo al servizio di maggior tutela devono poi risarcire il venditore dei suddetti costi, con l’aggiunta di un contributo fisso di 23,00 €. Per quanto concerne i clienti del mercato libero, invece, il costo delle variazioni di potenza del contatore dipende dal contratto sottoscritto, anche se il distributore addebita comunque al venditore i costi fissi e variabili secondo le modalità indicate sopra.

Tra i costi relativi al contatore, rientrano infine anche i costi relativi alla verifica del contatore in caso di guasti, errori o dubbi sul suo funzionamento. Anche tali costi sono addebitati dal distributore al venditore, che a sua volta può addebitarli al cliente finale.

Se, tramite la verifica, si accertano errori entro i limiti ammissibili fissati dalla normativa, il relativo costo che può essere addebitato al cliente è di circa 46,50 €. Qualora invece gli errori accertati fossero superiori ai limiti ammissibili, o si accertasse uno scorretto funzionamento dell’orologio/calendario, il distributore è tenuto a predisporre la sostituzione del contatore entro 15 giorni lavorativi dalla data dell’esito della verifica, ma in questo caso i costi non possono essere addebitati al cliente. 

Se, per responsabilità del distributore, si verifica un ritardo nella sostituzione del contatore, il cliente domestico riceve automaticamente un indennizzo che può andare da 35,00 € a 105,00 € a seconda dei giorni di ritardo intercorsi.

Per i clienti non domestici, invece, l'indennizzo può variare da 70,00 € fino a 210 €, in base al ritardo nell’esecuzione della sostituzione del contatore.